La Lega democratica Dalla Democrazia cristiana all’Ulivo: una nuova classe dirigente cattolica

La Lega democratica

Dalla Democrazia cristiana all’Ulivo: una nuova classe dirigente cattolica

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Era un piccolo gruppo di intellettuali e sindacalisti cattolici, poca cosa se si guarda al numero degli iscritti, ma ha contribuito a introdurre alla politica ben due presidenti del Consiglio: Romano Prodi ed Enrico Letta. La Lega democratica nasce nel 1975, dopo la mobilitazione dei «cattolici per il «no»» contro l’abrogazione del divorzio. Per un decennio agisce come gruppo di pressione «a sinistra» della Democrazia cristiana, ma sempre divisa tra due ipotesi di fondo: quella ribadita di continuo da Pietro Scoppola, di impegno nel partito cattolico, per rinnovare dall’interno la politica italiana; e quella di Achille Ardigò, più lontana dai partiti, per un lavoro di formazione politica rivolto alla società civile. Tra il rapimento Moro, l’Assemblea degli esterni e la crisi della Prima Repubblica, la Lega non risolve mai l’ambiguità tra impegno politico e impegno culturale, fino allo scioglimento nel 1987. Ma per tutta la sua esistenza il gruppo contribuisce a formare una nuova classe dirigente cattolica, unendo il pensiero di Sturzo, De Gasperi e Moro all’eredità di Maritain e Dossetti.

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Sull'autore

Lorenzo Biondi

Lorenzo Biondi, giornalista, dal 2009 lavora per il quotidiano «Europa», dove si occupa di politica internazionale. In passato ha collaborato col mensile «30 Giorni - nella Chiesa e nel mondo», scrivendo di cristiani e Medio Oriente. Ha studiato Scienze politiche all’Università di Roma Tre e Politica europea alla London School of Economics. Questo è il suo primo libro.

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