Maria Antonietta Visceglia

A Roma, in età moderna, il cerimoniale riflette al contempo la complessità e la duplicità del potere papale, spirituale e temporale. Il cerimoniale regola le feste strettamente religiose, quelle scandite dal calendario liturgico annuale, e gli eventi ricorrenti, come l’apertura delle Porte sante per il Giubileo o i riti d’interregno. Le grandi occasioni rituali relative alla persona del pontefice (elezione, incoronazione, possesso, esequie) presentano una loro marcata specificità ma evolvono anche in coerenza con i riti di sovranità dei monarchi e principi europei. Assume, inoltre, importanza crescente la regolamentazione dello svolgimento degli eventi di particolare rilievo politico, come il ricevimento degli ambasciatori o il conferimento di dignità ai principi cattolici.
Dopo la cesura determinata dalla Riforma protestante, negli anni successivi al Concilio di Trento il papato riacquista autorità e prestigio e il cerimoniale diviene esaltazione – anche a livello simbolico e nella sua dimensione “teatrale” – del ruolo internazionale della Sede Apostolica.
Il tema – finora poco indagato dalla storiografia su Roma, a differenza di quanto è stato fatto per altre realtà italiane ed europee – viene esaminato evidenziando l’interazione tra il papa-sovrano e la sua città.
Dettagli libro
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Testo originale
Sì-
Lingua
Italiano Data di pubblicazione
Numero di pagine
337Argomento
Collana
Sull'autore
Maria Antonietta Visceglia
Maria Antonietta Visceglia insegna Storia moderna all’Università di Roma “La Sapienza”. Per la Viella ha pubblicato La città rituale. Roma e le sue cerimonie in età moderna e ha curato Le radici storiche
dell’Europa. L’età moderna e, con Francesca Cantù, L’Italia di Carlo V. Guerra, religione e politica nel primo Cinquecento.