Dante, Guido e Francesca

Dante, Guido e Francesca

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La suggestiva ipotesi proposta da Gennaro Sasso è che Dante abbia costruito la figura di Francesca da Rimini spirandosi alla teoria dell’irresistibilità del­l’amore esposta da Guido Cavalcanti in Donna me prega: da questo punto di vista, la condanna di Francesca va dunque interpretata come una critica radicale dei concetti svolti nella grande canzone cavalcantiana, che Dante respinge con nettezza. Il saggio offre una lettura ravvicinata e puntuale di Donna me prega e del V canto dell’Inferno, ma va estendendosi poi ad altri luoghi della Commedia e del Convivio e ad altri aspetti della lirica di Cavalcanti, in un procedere che combina costantemente il piano dantesco e quello cavalcantiano. Di qui l’ampliarsi del discorso a spunti e riflessioni che vanno ad arricchire la trama del volume, il quale presenta, in appendice, alcune precisazioni relative al concetto aristotelico dell’“accidente”, importante per Dante e, ancor più, per Cavalcanti.

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Sull'autore

Gennaro Sasso

Gennaro Sasso è professore emerito (già ordinario di Filosofia teoretica) nell’Università di Roma “La Sapienza”, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, direttore dell’Istituto italiano per gli studi storici di Napoli. È autore di molti libri riguardanti il pensiero politico (Machiavelli, Guicciardini, Lucrezio), filosofici (Platone, l’idealismo italiano) e la riflessione teoretica. Fra i suoi numerosi contributi danteschi, ricordiamo Dante. L’Imperatore e Aristotele (Roma 2002) e Le autobiografie di Dante, in corso di stampa.

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