È una realtà contraddittoria quella che caratterizza Siracusa nel XVII secolo: a un profondo degrado socio-economico – esito del lungo processo che aveva preso avvio all’inizio del Cinquecento con la sua trasformazione da città mercantile a piazzaforte militare – si contrappone un forte dinamismo culturale e artistico, all’interno del quale il patriziato urbano svolge un ruolo di primo piano.
Ed è proprio l’élite cittadina la protagonista di questa ricerca, che ne analizza composizione e trasformazioni, ideologie e linguaggi, strategie e logiche politiche, conflitti e fazioni durante gli anni del governo spagnolo dell’Isola. Un’élite che mostra un elevato livello di consapevolezza ideologica e culturale, che le consente di fronteggiare e gestire i cambiamenti politico-istituzionali, fino a ridurne, e in certi casi neutralizzarne, le criticità.
Rientrano in questa logica la “riscoperta” del passato eroico dell’età greca, utilizzato a fini propagandistici e politici; l’intensa attività edilizia e urbanistica, secondo i canoni del nascente barocco; o ancora la gestione e il controllo del sacro, in particolare con il culto di santa Lucia, che costituirà un importante momento di riconoscimento identitario per i siracusani.
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
320 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Francesca Fausta Gallo
Francesca Fausta Gallo insegna Storia moderna presso l’Università di Teramo. Si è occupata di storia economica, sociale e politica dell’Italia meridionale in epoca moderna e di didattica della storia. Tra le sue opere ricordiamo L’alba dei Gattopardi. La formazione della classe dirigente nella Sicilia Austriaca (1719-1734) (Catanzaro-Roma 1998) e Dai gigli alle coccarde. Il conflitto politico in Abruzzo (1770-1815) (Roma 2002).