A Napoleone è stata attribuita l’intenzione di valorizzare il merito, dando seguito al principio rivoluzionario secondo cui gli impieghi pubblici erano aperti a tutti e conferiti in base alle capacità, come sancito dalla Dichiarazione dei diritti del 1789.
Il libro si chiede in che misura l’accesso all’amministrazione era effettivamente basato sulla professionalità e quanto contassero invece altri criteri di reclutamento, come la fedeltà politica, le necessità economiche, il prestigio familiare e le raccomandazioni.
Per rispondere all’interrogativo sono state analizzate centinaia di domande inviate al sovrano e al ministro dell’Interno da aspiranti funzionari nell’Impero e negli Stati satellite della penisola. Queste narrazioni, concepite per avere successo, mettono in luce come francesi e italiani interpretarono le nuove logiche governative, permettendo di osservare da una diversa prospettiva l’interazione fra la società e le istituzioni.Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
286 -
Argomento
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Collana
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Pubblico

