Nella Valtellina del tardo Cinquecento Fede, cultura, società

Nella Valtellina del tardo Cinquecento

Fede, cultura, società

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Ristampato a distanza di quarant’anni, il libro di Alessandro Pastore mantiene il suo carattere innovativo: un’avvincente storia sociale dei conflitti religiosi scatenati in una valle alpina di frontiera a fine Cinquecento. Dopo l’occupazione della Valtellina da parte dei Grigioni, la Riforma protestante fa proseliti tra le comunità del cantone svizzero. Nella valle, spiritualmente dipendente dal vescovo di Como, vi è un attrito fra due poteri: la Valtellina sarà l’unica regione italiana a sperimentare una tolleranza in materia di religione, sia pure continuamente corrosa dalla lotta tra le due parti. Queste si contendono a suon di spada e di denari le anime dei valligiani, con rapimenti, tradimenti, omicidi e un’attività di propaganda dai tratti moderni. Sul rinnovamento religioso incide l’emigrazione degli uomini che portano con sé le loro famiglie o al contrario devono abbandonarle, comprano campi, vendono libri, si radicano nelle borgate montanare della nuova patria. Dagli archivi emerge il mondo contadino, quei “rustici” che parlano una lingua “goffa”, si nutrono solo di castagne, grano saraceno e pane di miglio, ma sanno essere consapevoli dell’autonomia delle comunità montanare.

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Sull'autore

Alessandro Pastore

Alessandro Pastore ha insegnato storia moderna nelle Università di Trieste e di Verona. Si occupa di storia delle pratiche mediche e giuridiche in Età moderna e dell’esperienza della montagna fra ’800 e ’900 . Tra i suoi libri ricordiamo: Crimine e giustizia in tempo di peste nell’Europa moderna (Roma-Bari 1991); Alpinismo e storia d’Italia. Dall’Unità alla Resistenza (Bologna 2003); Veleno. Credenze, crimini e saperi nell’Italia moderna (Bologna 2010).

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