«In effetti, mi sembra più vantaggioso – prima di effettuare qualsiasi intervento su un testo medievale – cercare di capire la meccanica dell’errore, il perché quel segmento si è trasformato in un locus criticus, sforzarsi di ricostruire le condizioni contestuali che hanno indotto il copista all’equivoco».
Con questo spirito Giulia Lanciani, consapevole dei danni che il tempo, la precarietà dei materiali, l’incuria degli uomini e il mutare delle mode e dei gusti provocano alle opere letterarie, esplora la letteratura medievale galega e portoghese, proponendone un’interpretazione ampia e raffinata che dalle prime manifestazioni della produzione trobadorica si estende sino alle propaggini cinquecentesche di una tradizione ancora ricca e fertile.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
181 -
Autore della prefazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Giulia Lanciani
Giulia Lanciani, professore ordinario di letteratura portoghese e brasiliana, si è occupata di letteratura medievale, moderna e contemporanea, con studi sulla poesia lirica dei trovatori, il teatro del Cinquecento, la letteratura di viaggio, la poesia e la narrativa del Novecento. Si è inoltre interessata di problemi relativi alla critica testuale, all’edizione critico-genetica e alla metodologia della traduzione. È socio dell’Arcadia, membro corrispondente della Sociedade de Geografia di Lisbona, membro della giuria del Premio letterario “Mondello” e del Premio Nazionale di Traduzione, dottore honoris causa dell’Università di Lisbona.