Una delle maggiori studiose della storia italiana contemporanea mette a fuoco momenti salienti della cultura del nostro Paese – da Cesare Lombroso e la sua lettura della società italiana alle riviste del primo Novecento con la loro reazione al passato positivista; dal fascismo e dalla scelta di una sorta di ritorno all’ordine di cui il fascismo poteva, o voleva, essere considerato strumento al secondo dopoguerra con le sue tensioni e le sue periodizzazioni interne – per cogliere legami e connessioni, continuità e rotture, e infine la perdurante memoria di un passato con cui, al di là delle intenzioni, non si erano fatti completamente i conti.
Alcune figure ne sono testimoni esemplari: Delio Cantimori e la sua inquieta e tormentata esperienza degli anni Trenta; Leone Ginzburg con il suo intransigente antifascismo che non gli impediva tuttavia di capire anche se non giustificare; Carlo Levi nel suo passare tra due tempi con apparente distacco e sguardo acuto; Emilio Sereni che del suo significativo percorso porta intero il carico di contraddittorie e irrisolte esperienze.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
413 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Luisa Mangoni
Luisa Mangoni ha insegnato Storia contemporanea e Storia dell’editoria nelle Università di Trieste, Venezia e Trento. Tra le sue pubblicazioni: L’interventismo della cultura. Intellettuali e riviste del fascismo (Laterza, 1974; Aragno, 2002); In partibus infidelium. Don Giuseppe De Luca: il mondo cattolico e la cultura italiana del Novecento (Einaudi, 1989); Pensare i libri. La casa editrice Einaudi dagli anni trenta agli anni sessanta (Bollati Boringhieri, 1999). Ha curato (con D. Frigessi e F. Giacanelli)un’antologia di scritti di Cesare Lombroso: Delitto, genio, follia (Bollati Boringhieri, 1995), e le Lettere dal confino di Leone Ginzburg (Einaudi, 2004). Ha collaborato per Einaudi alla Letteratura italiana, agli Annal della Storia d’Italia e alla Storia dell’Italia repubblicana e, per Laterza, alla Storia d’Italia.