Questo libro parla di due vite parallele, quelle di Giovanni Pascoli e di Andrea Costa, due romagnoli che ebbero un ruolo importante nel passaggio fra Ottocento e Novecento. A Bologna in giovinezza Costa e Pascoli si conobbero, si frequentarono, furono amici all’università intorno a Carducci e compagni di imprese sovversive. Aderirono all’Internazionalismo, che raccoglieva in quegli anni giovani che avrebbero lasciato un segno. Seguì poi una lunga storia di lontananza e di silenzio, un trentennio di vuoto. Molte delle idee erano e rimasero comuni. Come Costa, Pascoli si professò socialista fino alla fine. E alla fine giunsero quasi contemporaneamente nel 1910 e nel 1912.
Attraverso il recupero di fonti rare e di testi poco noti, il volume ricostruisce un periodo complesso e perlopiù inesplorato dalla critica e dalle storie letterarie, gettando una luce inedita non solo sulle vicende biografiche e storiche di Costa e Pascoli, ma anche sul significato dell’intera produzione pascoliana.Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
513 -
Argomento
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Collana