Le campagne medievali comprese in un raggio di poche miglia dalle mura di una città furono le prime coinvolte nell’espansione comunale che cercò di estendere la propria egemonia politica, istituzionale, economica e sociale su tutto il contado. Queste aree furono anche il primo obbiettivo degli investimenti di capitali cittadini: un fenomeno che, nel caso di Firenze, avrebbe fortemente inciso non solo sugli assetti sociali ed economici della popolazione comitatina, ma anche sugli equilibri del popolamento e sulle forme del paesaggio delle colture e degli insediamenti.
È questa la caratteristica dominante del territorio medievale di Bagno a Ripoli, settore orientale dell’area suburbana fiorentina, al centro del volume. Molti dei contributi qui raccolti insistono, infatti, sulla fitta e continuativa rete di relazioni, fin dai secoli centrali del Medioevo, tra la realtà urbana e quella dei pivieri di Ripoli, Antella e Villamagna.
Un dialogo continuo tra la società cittadina e l’aristocrazia locale che finì per essere in larga parte attratta dalla città trasferendovisi, senza però rompere i rapporti con i luoghi di provenienza. Intanto, a poche miglia dalle sue mura, Firenze accompagnò e dette forma a una massiccia ristrutturazione dell’assetto territoriale, preludio alla nascita del paesaggio mezzadrile. Una veloce urbanizzazione che trasformò l’area di Bagno a Ripoli sia nel luogo di residenza “in villa” di cospicue famiglie fiorentine, sia in un polo proto-industriale di opifici che sfruttavano le potenzialità di energia del vicino corso dell’Arno.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
241 -
A cura di
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Argomento
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