Acque e territorio nel Veneto medievale

Acque e territorio nel Veneto medievale

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Tra Padova, Verona, Vicenza e Treviso si distende oggi una grande pianura segnata da un reticolo fittissimo di insediamenti. Nel Medioevo, però, accanto alle città e a molti nascenti villaggi, grandi spazi erano occupati da paludi, boschi, fiumi e fossi. Gli uomini dell’epoca intervennero vigorosamente in quell’ambiente, nel tentativo non solo di guadagnare spazio alle colture, ma anche di ordinare il territorio per agevolare le comunicazioni e gli scambi, difendersi dagli eventi catastrofici, sfruttare meglio le risorse che l’incolto forniva in abbondanza, rimarcare i caratteri di un dominio politico. Non sempre ci riuscirono, e qualche volta i rimedi furono peggiori dei mali. Le trasformazioni del paesaggio, poi, non furono irreversibili e talvolta l’acqua e i boschi ripresero le terre faticosamente conquistate. Ma le tracce di quell’azione restano in parte riconoscibili anche ai giorni nostri, per quanto cancellate dagli stravolgimenti urbanistici degli ultimi decenni. I saggi qui raccolti ricostruiscono a campione quella vicenda, che è parte di un fenomeno che riguarda tutta l’Europa, e che si presta ad essere studiato pure sotto il profilo della storia culturale, dell’antropologia, delle scienze. Per questo si troveranno qui anche contributi che esulano dai confini della storia medievale veneta, per fornire di questo tema complesso una visione più sfaccettata.

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