«La ricerca storica è per me uno spazio di gioia e di passione intellettuale. Provo sempre un brivido prima di entrare in un archivio o in una biblioteca: cosa troverò? Leggendo i registri della sua piantagione, finirò per trovare la schiava che sto cercando? Troverò la firma da lei lasciata per ragioni sue e da me accolta come segno della verità della sua esistenza e del fatto che sapesse scrivere, come sosteneva il suo amante? Che fortuna aver potuto leggere tante storie interessanti, alcune divertenti, altre da far gelare il sangue, alcune sorprendenti, altre familiari...»
È con questo approccio, un originalissimo stile di vita e di lavoro, che Natalie Zemon Davis si accosta e dialoga con i personaggi che studia, cercando di comprenderne il mondo, le emozioni, le parole, i gesti, e sforzandosi di sottrarli all’oblio. In questo serrato dialogo con Denis Crouzet ci racconta il suo “mestiere di storica”, ma anche come la sua stessa vita, l’impegno di cittadina e di donna siano un apprendistato continuo, un costante superamento delle certezze acquisite, uno stimolo a scrivere per offrire ai suoi lettori un messaggio di speranza e dire loro che la storia non è mai finita.
Book details
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Publisher
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Publication date
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Page count
209 -
Edited by
About the author
Natalie Zemon Davis
Natalie Zemon Davis (Detroit, 1928) ha insegnato a Toronto, Berkeley, Parigi, Oxford e Princeton. È una delle storiche contemporanee più influenti. Nota soprattutto per le sue ricerche sulla Francia del XVI e XVII secolo, i suoi interessi spaziano dalla storia sociale alla storia delle donne, dall’antropologia al cinema.
Tra le sue opere tradotte in italiano, Le culture del popolo (Einaudi 1980), Il ritorno di Martin Guerre (Einaudi 1984), Storie d’archivio (Einaudi 1982), Donne ai margini (Laterza 1996), Il dono (Feltrinelli 2002). Per la Viella ha pubblicato La passione della storia. Un dialogo con Denis Crouzet (2007) e La storia al cinema. La schiavitù sullo schermo da Kubrick a Spielberg (2007).