Il pontificato di Gregorio I (590-604) – a giusto titolo noto come Gregorio Magno – è qui considerato come momento fondativo del Medioevo. La sua identità sociale di aristocratico romano; la cultura; l’esperienza monastica; le capacità politiche e diplomatiche; la consapevolezza spirituale e morale della funzione pastorale, e insieme del prestigio e del potere inerenti alla carica di vescovo di Roma; l’azione a difesa dell’ortodossia; le capacità organizzative, amministrative, militari; l’ideologia e la prassi politica; l’azione missionaria presso gli Angli, rendono la sua figura centrale per ogni aspetto della realtà storica fra Tardoantico e Medioevo.
La prospettiva agiografica sviluppata attraverso l’analisi dei Dialogi (una delle sue opere più famose e più discusse per la presunta popolarità e ingenuità dei racconti miracolosi) diviene l’osservatorio privilegiato per interpretare la genialità pastorale del grande pontefice: se nuovi scenari egli ha aperto rivolgendo la sua attenzione all’Occidente, duraturi scenari apre la sua opera agiografica che legittima definitivamente il santo come protagonista di un’intera civiltà, come mediatore fra l’uomo e Dio, come protettore contro la morte, le malattie, i pericoli, come garante di istituzioni che fondano la propria legittimità e il proprio potere sulle reliquie.
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Original text
Yes -
Language
Italian -
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361 -
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