Da gentildonna a cantante Lettere di Violante Camporese Giustiniani

Da gentildonna a cantante

Lettere di Violante Camporese Giustiniani

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Un epistolario inedito ci permette di delineare la figura di una grande soprano del primo Ottocento, apprezzata da Stendhal e amica di Giuditta Pasta, i cui contorni erano finora rimasti in larga parte oscuri. Si tratta di una serie di lettere, indirizzate da Violante Camporese Giustiniani all’amministratore pontificio monsignor Nicola Nicolai, attraverso le quali è possibile ricostruire non solo le tappe di una brillante carriera internazionale tra Parigi, Londra e Milano – nel segno del grande repertorio mozartiano e rossiniano – ma anche il percorso privato di una nobildonna che, costretta dalle circostanze a esercitare la professione teatrale, prende consapevolezza della dignità del suo nuovo ruolo, acquisendo una piena indipendenza economica e una interiore libertà personale. La storia della protagonista, tra preoccupazioni quotidiane e trionfi teatrali, finisce così per configurarsi come la parabola di una donna che, pur attenta a non infrangere il codice comportamentale dell’epoca, perviene, in un lungo percorso di autorealizzazione, ad una identità femminile del tutto peculiare, in cui la dignitosa compostezza dell’aristocratica si coniuga con la seducente immagine dell’artista.

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