Le leggi dei Longobardi Storia, memoria e diritto di un popolo germanico

Le leggi dei Longobardi

Storia, memoria e diritto di un popolo germanico

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Il complesso delle leggi longobarde emanate tra il VII e il IX secolo, che potrebbe apparire come un arido elenco di norme giuridiche, rappresenta in realtà uno strumento insostituibile per entrare nei meccanismi sociali, economici e culturali della prima età longobarda; un’autentica fonte storica, il cui carattere, così poco formalizzato, ci consente di collegarci in modo immediato alla complessa realtà di quel lontano periodo. Il volume presenta, nel testo latino e in traduzione italiana e con un inedito apparato di indici, l’Editto del re Rotari (643) – la prima e più nota codificazione scritta del patrimonio normativo dei Longobardi, sino ad allora trasmesso solo oralmente –, le aggiunte dei successori di Rotari e le leggi emanate nell’Italia meridionale longobarda dai principi di Benevento tra il 774 e l’866, dopo che il regno longobardo del nord era scomparso in seguito alla conquista dei Franchi. In aggiunta vengono presentate anche due brevi storie dei Longobardi, nelle quali la rievocazione dei fatti più remoti finisce con l’assumere i tratti della narrazione leggendaria: l’Origo gentis Langobardorum (VII secolo) e la Historia Langobardorum Codicis Gothani (IX secolo); due testi che nei manoscritti svolgono la funzione di veri e propri prologhi del corpo di leggi, a testimonianza dell’esistenza di un nesso inscindibile tra la memoria storica della stirpe e l’apparato normativo che in tale tradizione trovava fondamento e legittimità.

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