Cattoliche durante il fascismo Ordine sociale e organizzazioni femminili nelle Venezie

Cattoliche durante il fascismo

Ordine sociale e organizzazioni femminili nelle Venezie

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Per quanto si trattasse di un organismo che trovava la sua ragion d’essere in esigenze di carattere etico-religioso e non politico, nel Ventennio l’Unione Femminile Cattolica fu intrisa di una visione ideologica del ruolo femminile all’interno del progetto complessivo di “restaurazione cristiana”: fu in virtù di tale visione ideologica che essa svolse nella società italiana una funzione politica, pur escludendo dall’orizzonte del destino femminile proprio quest’ordine di interessi. La ricerca condotta nell’area delle Venezie mostra come il potenziale dell’azione cattolica femminile andò manifestandosi soprattutto sul piano sociale quale terreno precipuo della “restaurazione” auspicata: in primo luogo con una costante mobilitazione contro la presunta degenerazione morale della società, ma anche assumendo progressivamente vari compiti nell’ambito dell’assistenza e dell’intervento sociale pubblico, parallelamente alla trasformazione del ruolo dello Stato anche per gli effetti della “grande crisi”. Organismo monolitico, efficiente e ben organizzato nelle realtà urbane, con punte di vero protagonismo in alcune diocesi e una sostanziale assenza di pluralismo interno, l’azione cattolica femminile veneta “risolve” la rottura epocale della Grande Guerra in una concezione di maternage sociale, che negli anni Trenta viene decisamente orientato verso la collaborazione con precisi settori d’intervento sviluppati dal regime e dallo Stato fascista.

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Sull'autore

Liviana Gazzetta

Liviana Gazzetta ha tra i suoi interessi di studi la storia del primo movimento politico delle donne in Italia. Tra le sue opere: GiorginaSaffi. Contributo alla storia del mazzinianesimo femminile (FrancoAngeli, 2003), Elena da Persico (Cierre 2005) e Fede e fortezza, in Donne sulla scena pubblica (FrancoAngeli, 2006). È tra le fondatrici dell’Archivio storico “Gualberta Beccari” di Padova e socia della Società Italiana delle Storiche.

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